Differenziamo?

cassonetti                                                         31/01/2014

Tanti e tanti anni fa (forse nemmeno tanti), camminando per i vicoli di Napoli, si rischiava seriamente di essere colpiti da un sacchetto di spazzatura che qualche solerte massaia, dopo le accurate pulizie di casa, buttava giù dalla finestra senza nemmeno affacciarsi per scegliersi un bersaglio.

Non è che la santa donna lo facesse per mancanza di riguardo verso i passanti, era semplicemente per non farsi scoprire da qualche popolana che, di questa piccola cosa, avrebbe fatto una tragedia apostrofandola con una serie di coloriti epiteti (ai napoletani non manca la fantasia) provocando uno scambio di ingiurie che le avrebbero fatto perdere un sacco di tempo prezioso.

Ora il nostro popolo queste cose non le fa più. La civiltà è arrivata anche da noi grazie alla televisione che diffone cultura e nonostante gli straordinari sindaci che si sono succeduti al governo della città.

Ora tutti si impegnano a differenziare i rifiuti, anche se alcuni sospettano che, dopo la raccolta, vengano scaricati tutti insieme chissadove.

Stamattina, come al solito, sono uscito con due sacchetti (indifferenziata e vetro) ma, al solito posto non lontano da casa, dove trovavo il cassonetto per l’indifferenziata, la campana per il vetro ed il contenitore per la carta, ho trovato solo un solitario cassonetto.

Anch’io sono un napoletano civile e, vinta la tentazione di buttavi tutto dentro, ho preso le mie bottiglie e mi sono avviato, sotto la pioggia, verso un’altra postazione a cinque/seicento metri di distanza.

Anche lì, purtroppo, ho trovato solo un cassonetto solitario e stracolmo.

Mentre ero fermo, interdetto sul dafarsi, è arrivata una vecchietta arrancando con un ombrello sbrindellato e tre buste di rifiuti. Si è guardata intorno, ha buttato per terra le sue buste e si è avviata per andar via.

- Signora – le ho detto – Ora, con la pioggia, questa roba si spargerà dappertutto.-

- E c’aggia fa? me l’aggia purtà a casa? Io me so fatta nu mazzo tanto a spartere sta munnezza, ma ‘a munnezza overa nun è chesta… E’ certa gente ca magna veve e se ne fotte!

- Ma… -

- Che ma e ma… Jatevenne affanculo tutti quanti!

Sono rimasto interdetto. Potrei fare bella figura raccontandovi di aver preso un tassì ed essere andato alla ricerca di una campana per il vetro. Ma sono un napoletano onesto.

Ho lasciato le mie bottiglie accanto alle buste della signora e me ne sono tornato a casa.

 

 

 

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