Pensierino di Natale

 

Come in tutte le famiglie napoletane e non solo a Napoli, ci ritroviamo tutti intorno a lunghissime tavolate in cui rivediamo parenti che raramente incontriamo durante l'anno, tutti presi dai loro problemi, molto spesso disseminati per l'Italia e qualcuno anche all'estero.

Le nostre riunioni hanno una particolare caratteristica: ad un capo della tavola c'è il padrone di casa con intorno tutti i decani (mai dire vecchi) e poi, man mano che si va avanti, si raggruppano i meno anziani e, alla fine, i più giovani. I bambini hanno un tavolo separato possibilmente in un'altra stanza.

L'audio è una specie di crescendo: Un leggero mormorio tra i primi (qualche commento sui vari piatti, qualche complimento alla cuoca, qualche timida critica...). Poi, man mano che l'età scende, il volume aumenta fino ad arrivare agli ultimi, dove è il massimo della caciara. 

Io, confesso il mio peccato, preferirei essere in quella caciara ma, qui lo dico e qui lo nego, sono già un po' considerato “lo strano”, ci mancherebbe che me ne andassi pure tra i ragazzi.

Però, passando “per caso” dalla loro parte, mi sono fermato ad ascoltare un pezzo del loro dibattito: si parlava dei gay.

In quel momento uno di loro esponeva il suo punto di vista. In poche parole il suo concetto era questo: La natura ci ha fatti maschi e femmine al fine della riproduzione della specie. E sosteneva la sua tesi citando testi scientifici abbastanza datati. I gay sarebbero diversi perché inadatti alla riproduzione e quindi rappresenterebbero una deviazione della natura umana.

Naturalmente il suo discorso fu accolto dall'indignazione generale e da una confusione dalla quale non si capiva niente. Sopratutto le donne urlavano e coprivano la voce l'una dell'altra.

Mi sarebbe piaciuto intervenire ma c'era troppa confusione e poi... Ero solo di passaggio.

Ieri sera però, finalmente a letto, ripensai a quella dicussione ed a quello che mi sarebbe piaciuto dire.

Certamente i gay sono diversi, ma la natura non c'entra. Siamo tutti diversi. E' solo una questione di testa. Io mi domando perché si parla tanto della diversità dei gay e non della mia diversità: io amo il mare e sono diverso da chi ama la montagna. E sono diverso da mia moglie che non metterebbe piede su una barca nemmeno sotto tortura. Ed amo i cani ed i cavalli e sono diverso da chi ama i gatti. Amo andare in bicicletta e sono diverso da chi preferisce le moto. Amo le donne e sono diverso da chi, anche del mio stesso sesso, ama gli uomini.

Ora mi domando perché non c'è uno straccio di scienziato che mi voglia studiare.

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