XVI

La pensione.

A Guidonia stavo bene: avevo riunito casa, ufficio e deposito in un'unica sede e godevo immensamente del fatto di poter lavorare quando me ne veniva voglia e di non dover rendere conto a nessuno di quello che facevo.

Naturalmente non era nei miei piani continuare a vivere per sempre da solo e, quando vidi che il lavoro era bene avviato, proposi a mia moglie di trasferirsi da me. La casa era abbastanza grande, anche con un bel giardino, e ci saremmo stati comodi. Ma Emma aveva troppi legami affettivi nella sua città e, senza dire di no, me lo fece capire.

Io sapevo, naturalmente, che il mercato è in continua evoluzione e che la mia attuale situazione, per quanto buona, non sarebbe durata a lungo. Un venditore guadagna bene fino a quando il suo prodotto è difficile de vendere e richiede abilità e professionalità.

Quando si comincia a vederlo nei grandi magazzini, significa che tutti hanno imparato a conoscerlo e che non serve più a molto essere più bravi degli altri. Avrei quindi dovuto iniziare a diversificare la mia offerta, il che avrebbe richiesto nuovi investimenti e nuovo impegno.

Non avevo intenzione di invecchiare da solo e far crescere un'azienda che nessuno dei miei figli avrebbe avuto interesse a continuare. Tirai avanti quindi con il solito trantran disimpegnandomi gradualmente.

Dovete sapere che io ho sempre vissuto pensando che non sarei arrivato alla vecchiaia ma, a sessantasei anni, quando mi resi conto che per il momento ancora non sarei morto, andai alla sede INPS di Guidonia per informarmi sulla mia situazione pensionistica.

Una gentile signora del patronato mi spiegò tutto:

- Dalle sue carte risultano diciotto anni di contributi e lei farebbe ancora in tempo ad andare in pensione col vecchio minimo di quindici anni. Dalle registrazioni INPS risultano solo dodici anni. Lei può fare un ricorso, ma non le assicuro che la spunterebbe.

- Ma io ho anche alcuni anni di versamenti ENASARCO...

- I versamenti fatti alla ENASARCO non sono cumulabili, si tratta di due pensioni diverse...

- Allora... Cosa mi consiglia?

- Guardi che se anche le venissero considerati i versamenti mancanti, lei andrebbe in pensione con il minimo, che è quanto percepirebbe comunque chiedendo l'assegno sociale, essendo ultra sessantacinquenne.

- Ho capito... Allora chiedo l'assegno sociale.

Così è finita la mia carriera di lavoratore precario.

Ora sono a Napoli e mi godo la pensione che voi che mi leggete contribuite a pagare.

 

 

 

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