XXI

Ma voi...

Giornata splendida: Sole tiepido di Aprile, mare appena increspato da una leggera brezza. La mia barca, scivolava leggera di bolina larga, con le vele scrupolosamente regolate al meglio. Al timone Giuseppe, il mio Autohelm, faceva sentire - di tanto in tanto - il suo leggero ronzio che, insieme allo sciabordìo dell'acqua sotto la prua, era l'unica eccezione all'assoluto silenzio che regnava a bordo. La costa era lontana molte miglia ed appariva come una sottilissima striscia azzurra e nebulosa sull'orizzonte. Tutt'intorno, per trecentosessanta gradi, non si vedevano altre imbarcazioni.

Io me ne stavo disteso sulla panchina sottovento del pozzetto, godendomi il sole, abbandonato in un piacevole torpore che non era sonno, ma nemmeno veglia completa. Era quello stato di beatitudine che molti di voi certamente hanno provato, e che, secondo me, giustifica, da solo, tutti i disagi ed i sacrifici che un comune mortale deve subire per mantenere una barca di questi tempi.

Il pensiero vagava libero da un argomento all'altro, senza alcun controllo razionale: La compagna di scuola di cui ero stato tanto

innamorato e che non sfiorai mai neppure con un dito, la sua inseparabile amica che forse mi avrebbe amato se solo avessi voluto. Mi tornavano alla mente gli amici di quei tempi: Ormai non sapevo più dov'erano, cosa facevano. Chissà se la vita, con loro, era stata generosa, se erano appagati e soddisfatti, o se erano finiti come me, che ci avevo sempre provato senza riuscirci quasi mai, che avrei voluto ancora provarci, ma non avevo più tempo... I pensieri si stavano facendo sempre più cupi, fino a  cadere nell'autocommiserazione, quando mi accorsi che una nuvola di fumo bianco si stava formando sull'estremità di poppa della panchetta di fronte a me. Una strana nuvola di fumo bianco che si faceva sempre più densa e più grande.

Il mio primo pensiero andò al motore, ma poi mi ricordai che era spento, forse il frigorifero... Un corto circuito... Poi la nuvola cominciò a prendere una forma umana, e, nel giro di pochi secondi, vidi chiaramente, al suo posto, un vecchio con una lunga barba bianca, coperto solo da una specie di perizoma, austero, che mi guardava con cipiglio severo. Ma lo sguardo era sorridente, quasi affettuoso.

Io ero sbigottito, e nello stesso tempo pensai che alla mia età avrei dovuto cominciare ad evitare le lunghe esposizioni al sole. Cercai qualcosa per bagnarmi la fronte, ma ero troppo confuso ed i miei movimenti risultavano scoordinati.

Il Vecchio mi porse sorridendo un asciugamani ed io - come in trance - lo presi dalle sue mani, lo immersi in acqua e me lo strizzai sulla fronte e sulla testa. Ne provai un grande sollievo e rimasi qualche minuto con l'asciugamani bagnato sulla fronte e con gli occhi chiusi.

Quando fui certo di aver superato la crisi riaprii gli occhi: Il Vecchio era sempre lì che mi guardava e sorrideva.

Voi, al posto mio, che cosa avreste fatto?

- Mi scusi - gli chiesi farfugliando - ma lei chi è?

- IO SONO IL SIGNORE DIO TUO, NON AVRAI ALTRO DIO FUORI CHE ME - mi rispose con voce tonante. Poi con un tono più normale aggiunse: - ma dammi pure del Tu.

- Non è vero, non è possibile, Tu non esisti, sei solo l' effetto di un colpo di sole !

 - D'accordo - mi rispose - ma ora non ti arrabbiare e fammi godere la passeggiata in questa bella giornata che Io ho mandato.

Per un po' restai ammutolito, ma mi rendevo conto che non potevo continuare ad ignorare questo Signore che se ne stava tranquillamente seduto proprio sul timone automatico che, peraltro, continuava regolarmente a funzionare.

- E chi mi assicura - gli sparai all'improvviso - che sei quello che dici di essere? Così conciato, non hai certamente un documento di identità, d'altra parte chi te lo potrebbe aver rilasciato... E se sei il Diavolo? Come faccio a sapere che non è uno dei suoi soliti scherzi del cavolo?-

Il Vecchio mi sorrise paziente: - Ora te ne do una prova - rispose e, con una specie di dissolvenza incrociata, si trasformò in un grande triangolo con un occhio al centro. - Mi riconosci adesso? - mi domandò mentre, con un'altra dissolvenza, riprendeva le primitive sembianze.

Io ero piuttosto impressionato ma non mi volevo arrendere:

 - Il Diavolo è capace di questo ed altro...

- Bene - mi rispose con una pazienza che poteva essere solo divina - dimmi tu che prova vuoi. -

Io mi lambiccavo il cervello per trovare qualcosa; il diavolo teme l'Acqua Santa ma, al momento, non me ne trovavo a bordo. Poi mi ricordai della Croce: Il diavolo odia la Croce: Allora presi i remi del pram, li sovrapposi a forma di croce e glieli piazzai davanti agli occhi.

Immediatamente quei due pezzi di legno cominciarono ad emanare una luce accecante, mentre il Vecchio sorrideva quasi divertito.

- Mio signore - gli dissi cadendo in ginocchio sulla scotta del fiocco - perdonami per aver dubitato di te! -

E così rimasi in ginocchio nel pozzetto, mentre la scotta, rimasta sotto il mio ginocchio destro proprio all'altezza del nodo savoia, mi tormentava la rotula, senza che avessi il coraggio di accennare al minimo movimento per liberarmi.

E intanto la mia testa era un vulcano: Il Signore che decide di apparire proprio a me! Perché proprio a me? E una vocina maligna (forse il Diavolo) mi mormorava nell'orecchio: - Ora Questo ti fa spuntare una sorgente giusto al centro del pozzetto! O pretenderà che Gli fai costruire una Chiesa sullo specchio di poppa! O peggio, vorrà che vai raccontando in giro la Lieta Novella, e passerai i tuoi ultimi anni in manicomio!

Dire che ero spaventato è veramente poco! Ma il Signore se ne restava in silenzio, il nodo sotto il ginocchio premeva, non era una situazione da prolungare ancora per molto:

- Mio Signore - dissi con un filo di voce - Perché fra tanti milioni di uomini hai deciso di apparire proprio a me? Non sono mai stato particolarmente pio, l'ultima volta che sono entrato in una Chiesa è stato più di vent'anni fa, e solo per incassare una fattura dal parroco (che quello, se non ci fossi andato di persona, non avrebbe mai pagato!). Non ho donato tutti i miei beni ai poveri (me li avrebbero tirati in faccia!), insomma, perché hai scelto me?

- Non lo sai che il Signore ama i semplici? - mi rispose con voce condiscendente - E tu fra i semplici sei il più semplice di tutti, direi che sei quasi...

- Signore! - mi permisi di interromperlo - ricordati che sei sulla mia barca e sei un ospite!

- Vabbé, mi hai capito! - disse - Inoltre eri l'unico semplice in barca, e volevo fare una passeggiata.-

La faccenda del semplice non è che mi lusingasse moltissimo, anche se qualche sospetto su un mio eccesso di ingenuità mi era balenato nella mente più di una volta. Devo ammettere però che questo riconoscimento ufficiale mi dava un po' di fastidio. Inoltre questo Signore se ne veniva sulla mia barca a darmi del "coglione" ed il ginocchio mi faceva un male cane!

- Mio Signore - dissi - Scusami la faccia tosta, ma non credi che sarebbe il caso, invece di startene qui a goderti il mare e perdere tempo con me, di andare a dare uno sguardo sul Mondo che, mentre noi ce ne stiamo a chiacchierare, sta andando completamente a rotoli?

- Oh, il mondo! - Esclamò piuttosto seccato, come se gli avessi ricordato qualcosa di cui non voleva sentir parlare. - Mi è venuto a noia. Ogni bel gioco dura poco ed io ci ho giocato troppi anni. Ora lo lascio andare come vuole. Una volta mi ci divertivo un mondo! (scusa il bisticcio), con Adamo, Eva, la mela, Caino, Abele, e quel povero tonto che stava quasi ammazzando il figlio per farmi piacere, con Sodoma e Gomorra, il Diluvio Universale, e Noé che nella sua innocenza criminale, si preoccupò di caricare sull'arca addirittura una coppia di piattole, di pidocchi, di topi, di scarafaggi ed altre piacevolezze del genere!

Oh allora si che mi divertivo. E lo scherzo che feci a mio figlio... Non ci crederai ma è ancora incazzato nero! Ma ora fammi godere la mia passeggiata e sarai ricompensato.

- Mio Signore - Gli dissi - la mia migliore ricompensa è avere Te qui, sulla mia barca! -

E allora, per la prima volta, Egli si arrabbiò:

- Schifezza di mortale - mi disse proprio così: schifezza di mortale! - Non lo sai che il Signore dà e il Signore prende? Che il Signore premia ed il Signore punisce? Vuoi togliermi anche questa soddisfazione? Tu devi essere premiato! Che cosa desideri di più al mondo? Parla e sarai esaudito.-

Voi, al posto mio, che cosa avreste fatto?

Ero confuso, imbarazzato, non sapevo cosa dire, preso così, alla sprovvista, non sapevo neanche cosa chiedere: Chiedere un po' di soldi sarebbe stato volgare (eppure mi avrebbero fatto tanto comodo), chiedere la Vita Eterna poteva essere pericoloso... Infine raccolsi tutto il mio coraggio e dissi: - Signore, ridammi i miei vent'anni!

- Alla faccia del desiderio! - Esclamò il Signore e, se non avessi saputo che Egli non si può sorprendere di niente, avrei pensato che fosse piuttosto sorpreso; forse pensò: "A questo stronzo non gli è bastato tutto quello che ha passato finora!" . D'altra parte se si era aspettato un: "Signore portami con Te in Paradiso" gli mancava qualche Divina Rotella!

Comunque si riebbe presto e mi disse: - La cosa è un po' difficile perché la vita si paga solo con la vita, ma si può fare. Ascoltami bene: Quando sarò sparito vatti a piazzare in piedi all'estremità della prua e non appena sarai ben dritto e fermo sulle gambe, conta fino a tre e sputa in mare. Se sputerai alla tua destra, in Africa, un pullman carico di bambini cadrà in una scarpata e tu ti ritroverai giovane e ricco. Se invece sputerai alla tua sinistra, a Parigi, un vecchio ebreo precipiterà dalla torre Eiffel e tu riavrai i tuoi vent'anni. -

Aveva appena finito di parlare che cominciò a diventare sempre più evanescente, fino a tornare una nuvoletta di fumo che il vento spazzò via.

Mi avviai pensoso verso la prua: - Non permetterò mai - mi dicevo - che per la mia felicità venga sacrificato anche un solo bimbo innocente. Ma cosa dico, non posso togliere la vita a nessuno, neanche al quel tipo sulla torre Eiffel... Mai! E intanto mi avviavo verso la prua - mai sacrificherò nemmeno un canarino! Ma che dico nemmeno una mosca! Figuriamoci poi dei bambini, o un vecchio ebreo...

Chissà se è molto vecchio, forse morirà comunque, magari non cadrà dalla torre e finirà sotto un camion tornando a casa, o morirà di vecchiaia, ed io sarò stato fregato ancora una volta!

Sono certo che è molto vecchio... Ed è ebreo... Magari è pure meridionale... E potrei ritornare giovane, non ricco ma almeno giovane...

Un pullman carico di bambini... Mica morirebbero tutti... E poi sono africani... Saranno certamente malati e denutriti... Forse non raggiungerebbero comunque l'adolescenza... E sono tutti negri...

Ma voi, al posto mio, che cosa avreste fatto? 

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